La Stampa – Mercoledì 01 ottobre 2008 di Matteo Borgetto
Maxi operazione nelle cinque valli colpite dall’alluvione di maggio
L’hanno battezzata “San Bernardo – Adottiamo una valle” e sarà la più grande operazione realizzata dal coordinamento provinciale dei volontari di Protezione civile in oltre 10 anni di attività.
Da domani a domenica, un “esercito” di 1.000 volontari cuneesi invaderà le cinque valli della “Granda” colpite dall’alluvione di fine maggio (Po, Varaita, Maira, Grana e Stura), per la messa in sicurezza degli alvei.
Lo farà attraverso il recupero di migliaia di tonnellate di legname accumulato lungo i corsi d’acqua, il ripristino di passerelle e altri lavori di bonifica e ingegneria naturalistica.
L’intervento vedrà la partecipazione congiunta di tutti i Centri operativi misti (Com) e 150 squadre di Protezione civile, gruppi Anti Incendi Boschivi (Aib), Ana, Soccorso alpino e Croce Rossa.
Il progetto non ha precedenti – spiega il coordinatore provinciale dei volontari di Protezione civile, Roberto Gagna.
Verremo sottoposti all’esame équipes del Dipartimento di Roma e di Legambiente: il “sistema Cuneo” diventerà un modello a cui ispirarsi in futuro a livello nazionale.
La speranza è che gli amministratori facciano tesoro dell’esperienza, organizzando interventi periodici di pulizia dei fiumi, fondamentali per prevenire nuove calamità naturali.
Sono 21 i Comuni interessati, con base logistica centrale a Cuneo e sala operativa “avanzata” in valle Varaita, a Brossasco, dove sabato è previsto un incontro di sindaci e amministratori con il direttore del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Guido Bertolaso e la presidente della Regione, Mercedes Bresso.
San Bernardo ricorda il cane che porta soccorso ai bisognosi – sottolinea Francesco Revello, coordinatore dell’esercitazione.
Lo slogan indica lo spirito di solidarietà verso le zone alluvionate (50 milioni di euro di danni e altri 150 necessari alla ricostruzione, ndr).
Aiuteremo i paesi montani più poveri di risorse e forze umane, dove non sarebbe possibile un lavoro di queste dimensioni senza i volontari.
A fronte dei 50.000 euro stanziati dalla Regione per le spese (migliaia di pasti, pernottamento, carburante, assistenza) i volontari effettueranno 2.700 giornate lavorative, pari a 700.000 euro di “resa” sul territorio.
Previsti due turni di lavoro giornalieri a rotazione (da domani a sabato 8-12 e 14-18, domenica solo il mattino 8-12).
Tutta la legna recuperata verrà tagliata, accatastata sulle sponde e messa a disposizione dei proprietari dei terreni, che al termine potranno ritirarla liberamente.
Si apriranno 24 cantieri
Dodici sedi operative, 24 cantieri principali e altrettanti minori in 21 Comuni, 300 motoseghe, 16 trattori, 10 camion, 5 escavatori, 20 ambulanze, decine di cippatori, pale gommate, mezzi speciali, una ventina fra ristoranti, colonie e campi base attrezzati per ospitare 1.000 persone in 4 giorni.
Sono i numeri dell’operazione “San Bernardo”. Nelle valli Po e Bronda, a Paesana, pulizia di fiume e rii laterali.
In val Varaita, intervento sull’asta del torrente con rimozione degli alberi pericolanti a Costigliole, Piasco, Venasca, Brossasco, Melle, Sampeyre, Bellino e Pontechianale.
In valle Maira, lavori a Canosio, Marmora e San Michele di Prazzo, Stroppia e rio Maurin.
Ad Acceglio, interventi nel vallone del Mollasco. Val Granda: a Sant’Anna di Bernezzo, Monterosso e Castelmagno.
In valle Stura, lavori a Perdioni, S. Eligio e Festiona di Demonte.
A Vinadio, disboscamento sui bastioni del Forte.
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