“Materiale litoide nei fiumi. Proposte e soluzioni”
Il 22 settembre 2018 si è tenuto il convegno organizato dal Coordinamento “Materiale litoide nei fiumi. Proposte e soluzioni” nella sala Brut e Bun di Fossano, piazza Foro Boario. Moderatore dell’evento il Dott. Franco Pasargiklian, Direttore della rivista nazionale “Protezione Civile”.
Grande partecipazione degli invitati
Data la grande importanza dell’argomento trattato, l’affluenza è stata alta e i partecipanti hanno trovato posto a fatica nella sala.
Un parterre corposo e titolato: l’Assessore del Comune di Fossano Michele Mignacca, il Senatore Bergesio, l’Europarlamentare Cirio, il Senatore Taricco, e il Dott.re Gula Consigliere della Cassa di Risparmio di Fossano, Ing. Chiara Silvestro Settore Difesa del suolo della Regione Piemonte allontanamento dei sedimenti dagli alvei dei corsi d’acqua dal concetto di messa in sicurezza alla direttiva e gestione sedimenti, Ing. Alessandro Succio Settore Attività Giuridica ed Amministrativa della Regione Piemonte, Concessioni demaniali per la estrazione di materiale litoide-quadro normativo, Ing. Gianluca Zannichelli Agenzia Interregionale per il fiume Po Aipo gestione del trasporto solido.
L’intervento dei Sindaci
Infine gli oltre 70 sindaci presenti, hanno attraverso il tecnico comunale di Dogliani, il Geom. Picco Giovanni presentato una relazione firmata da ben 105 “primi cittadini”, per risolvere il problema della ripulitura degli alvei dal materiale litoide. Richiesta presentata in Regione.
Hanno preso la parola il sindaco di Monticello d’Alba, Artusio Comba Silvio e quello di Cavallerleone, Giovanni Bongiovanni che hanno espresso pareri “trancian” dichiarando che:
“se ci si sporge dal ponte e si guarda nell’alveo, si comprende subito senza avere grandi specializzazioni idrauliche che, questo materiale debba essere portato via. In alcuni punti si sono formate delle isole all’altezza delle sponde stesse e nel caso di evento piovoso e di piena, potrebbero provocare l’esondazione delle acque.
L’attuale normativa e il recupero del materiale boschivo siano a carico dei Comuni, che utilizzano spesso i Volontari della Protezione Civile. Per eliminare gli inerti invece si deve pagare alla Regione una quota fissa di 1,61 euro per ogni metro cubo di ghiaia e 50 centesimi al mc per materiale di scarso valore.
Di questi tempi di crisi del settore edile questa rimozione non è più economicamente sostenibile e quindi noi chiediamo che venga concessa del tutto gratuitamente.”
Tale importante richiesta è stata disattesa poiché le forze politiche direttamente interessate gli Assessori Valmaggia e Balocco hanno preferito non presenziare.
Due anni dopo l’alluvione nulla è cambiato
Inoltre, il sindaco di Priola direttamente interessato dall’alluvione di due anni fa in Val Tanaro, Luciano Sciandra, ha raggelato i presenti spiegando a chiare lettere che se ricominciasse a piovere in maniera leggermente superiore alla media, succederebbe la stessa cosa poiché, nulla è stato fatto.
Da segnalare che i tecnici dell’Aipo si sono detti disponibili ad agevolare e superare le pastoie burocratiche attualmente presenti. Ma poche sono le certezze a livello burocratico.
La grande speranza dei sindaci è quella di un alleggerimento delle procedure stesse, per agevolare il loro lavoro.
Poichè pesanti sono le loro responsabilità specialmente a livello dei corsi d’acqua, ma poche armi a loro attivo, dovendo continuamente lottare con procedure faraginose, lente e complicate.
Quindi si chiedono a gran voce interventi diretti, veloci e precisi con risposte concrete per l’ottimizzazione e la riduzione dei rischi ambientali.
Si sono dichiarati disposti ad entrare attivamente in gioco, in tempi brevi come l’emergenza attuale richiede, ma non più disposti a continuare ad aspettare interventi che non arrivano mai.
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