Protezione Civile Bertolaso dà il voto alle esercitazioni

Il Giornale del Piemonte – Martedì 23 settembre 2008 – di Nadia Muratore

Sarà il sottosegretario di Palazzo Chigi con delega alla Protezione civile, Guido Bertolaso, a visionare l’operato dei mille 500 volontari che da giovedì 2 a domenica 5 ottobre prossimi realizzeranno l’esercitazione che – per vastità di territorio e numero di uomini impiegati – è la più imponente mai organizzata in Italia.

Le aree interessate sono quelle che, durante l’alluvione di fine maggio di quest’anno, sono state colpite da violenti e devastanti nubigrafi.

Sarà una “quattro giorni” importante per fare il punto della situazione sui cantieri attivati e su quelli che ancora dovranno essere aperti.

Inoltre, “l’esercito della protezione civile”, attraverso questa esercitazione potrà “tastare” l’efficienza della propria stessa operatività, mettendo alla prova uomini, metodi e mezzi.

Senza trascurare il fatto che questa vasta operazione di “valli pulite” sarà molto utile al fine di creare condizioni di sicurezza indispensabili per affrontare le situazioni di forte maltempo.

Saranno dunque ripulite le vallate e gli alvei dei fiumi, controllati ponti e sponde, segnalando e quindi intervenendo su eventuali situazioni di criticità.

Un’attività di prevenzione e di “allenamento” per tutto l’apparato che, per esempio, utilizzerà le cinque sale operative delle altrettante Comunità montane per appurarne l’efficienza e le eventuali mancanze alle quali sopperire per ottenere risultati ottimali durante la gestione dell’emergenza.

Il prossimo sabato mattina, pertanto, arriverà da Roma anche il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso che non ha mai fatto segreto di avere un’ottima considerazione del “modello Cuneo” nel settore della protezione civile.

L’esercitazione sarà coordinata dal responsabile dei volontari della Granda, Roberto Gagna, che spiega:

Si tratta di uno sforzo notevole a tutti i livelli, sia logistico che operativo.

Un momento importante per metterci alla prova e per appurare se il nostro modo d’agire è buono e se si possa migliorare.

Per avere la certezza di lavorare al meglio, l’esercitazione sulle cinque vallate sarà passata al setaccio non solo dall’esponente del Governo Berlusconi ma anche da Legambiente e, come commenta Gagna:

se superiamo entrambi gli esami possiamo ritenerci veramente soddisfatti.

Prenderanno parte all’esercitazione, sostenuta anche da Provincia e Regione, la Croce Rossa Italiana e la Croce Verde.

Saranno presenti anche i volontari degli Antincendi boschivi (Aib), reduci dai tre mesi passati in Puglia, per arginare la piaga devastante degli incendi estivi.

La collaborazione – sottolinea Gagna che ha coordinato l’iniziativa nella regione del Sud – ha funzionato.

Siamo intervenuti su 160 focolai, che siamo riusciti a tenere sotto controllo.

L’esercitazione della Protezione civile che si svolgerà nella prima settimana di ottobre, è stata presentata sabato scorso, durante la giornata dedicata a volontari, istituzioni e forze dell’ordine che ogni giorno lavorano per garantire la sicurezza di persone e territorio, intervenendo nei momenti di crisi in maniera puntuale e professionale.

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Dobbiamo fare Granda l’Italia

Protezione Civile, un esempio di collaborazione tra enti e società.

Bertolaso: “Se le cose funzionassero dappertutto come a Cuneo, avrei già finito il mio lavoro.”

La guida – Autore: Fabrizio Brignogne

Il “numero uno” della Protezione Civile ha elogiato la capacità di fare sistema su questo territorio tra istituzioni, forze dell’ordine, volontariato e rappresentanti del mondo economico, a vantaggio di tutta la collettività e del territorio: “Dobbiamo fare Granda l’Italia” ha detto, e l’approvazione dei volontari si sentiva nei forti applausi, come già era successo a inizio anno nell’appuntamento con Bertolaso a Madonna dell’Olmo per la serata organizzata dalla parrocchia.

L’insegnamento dell’alluvione nel 1994, con il suo sacrificio di vite umane (circa 30 vittime in provincia di Cuneo), è stato stimolo per creare una cultura della prevenzione e della tutela del territorio, tanto più in una zona “grande ma fragile, con 14 vallate alpine”.

Da allora si è lavorato per mettere in piedi un’organizzazione in grado di far fronte a casi di calamità naturale o comunque di necessità per la collettività.

E oggi i risultati di questo lavoro sono particolarmente significati in provincia di Cuneo: 170 gruppi comunali, 15 gruppi speciali, 15 gruppi Alpini, 50 gruppi Aib, e circa 6.000 volontari pronti a impegnarsi quando c’è da intervenire, in momenti straordinari ma anche nell’ordinario (ad esempio, viabilità e sicurezza in manifestazioni).

Un “esercito di pace” che lavora accanto a Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Forestale e forze armante, “con passione, professionalità e senso di responsabilità”, come ha ricordato l’assessore regionale Giovanni Caracciolo (che al termine dell’incontro ha anche consegnato riconoscimenti al responsabile regionale Andrea Lazzari e a quello provinciale Roberto Gagna.

Quest’ultimo ha anche spiegato alcuni elementi della “cuneesità” nella Protezione Civile, che all’impegno (ideale e concreto con caparbietà e umiltà) dei tanti volontari, in dieci anni – il coordinamento provinciale si è costituito nel 1998 – ha saputo unire la collaborazione tra diversi attori sociali, coinvolgendo sui progetti di rafforzamento le fondazioni bancarie, ma anche le associazioni di categoria e il mondo economico e produttivo.

Tre esempi di novità nel panorama nazionale sono l’accordo con Confartigianato e Confcommercio cuneesi per la destinazione del 5 per mille alla Protezione Civile locale, l’esperienza del “camper-farmacia” allestito con l’associazione farmacisti per intervenire in caso di necessità, l’accordo con il Politecnico e il gruppo Merlo per la progettazione e il collaudo di particolari mezzi di soccorso e di intervento.

Applaudito anche l’intervento di Giovanni Quaglia, presidente della Provincia durante l’alluvione e oggi esponente della Fondazione Cr Torino:

Negli ultimi 15 anni il nostro territorio è stato flagellato più volte da eventi tragici, che però ci hanno insegnato a lavorare insieme in una nuova cultura della prevenzione, a cui oggi come fondazione siamo vicini, perché crediamo nel lavoro che portate avanti per la comunità cuneese.

E questi sindaci con la fascia tricolore sopra la divisa della Protezione Civile sono un grande onore per il nostro territorio.

Quest’ultima immagine è stata ripresa da Bertolaso nel suo atteso intervento, che ha concluso la mattinata in Provincia (prima della visita ai mezzi schierati in piazza Galimberti, dove è intervenuta anche la presidente della Regione Mercedes Bresso):

Siete voi a meritare applausi e complimenti – ha detto ai volontari -, perchè voi valorizzate le risorse più positive di questo Paese.

La Protezione Civile oggi è armata e rispettata, perchè ha saputo attuare un modello di unico al mondo: quello di coinvolgere tante forze, nessuno è escluso dal sistema nazionale della Protezione Civile.

In Francia ci sono 300.000 vigili del fuoco, in Italia 30.000; però la nostra forza, in Piemonte, è che quelli professionisti sono 1.700, ma accanto a loro ce ne sono 1.800 volontari.

Questo impegno volontario di uomini e donne è la nostra vera forza, come le vostre esperienze sul territorio (il coinvolgimento di tutte le istituzioni e dei privati, ma anche l’esercitazione transfrontaliera che avete realizzato, primo tentativo per ragionare su una Protezione Civile europea) sono un esempio per tutta l’Italia.

Quello che siete riusciti a fare qui deve essere portato a esempio in tante altre realtà, dove invece mi sento dire che sono un idealista, che non potranno mai esserci gruppi di volontari e così via.

Noi invece dobbiamo condividere e diffondere queste buone pratiche, perchè non possiamo permetterci un’Italia a diverse velocità quando si tratta di vite umane soprattutto, ama anche di ambiente.

E poi seguita una sorta di “investitura sul campo” per il referente provinciale Roberto Gagna:

Lo porterà un po’ in giro per l’Italia a raccontare il modello Cuneo e ad aiutare altre realtà ad attuare una buona collaborazione tra enti e istituzioni, tra pubblico e privato.

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Il modello del Cuneese in tour per tutta la penisola

Il Giornale – Autore: Massimiliano Sciullo

Il Tanaro è sopra i livelli di attenzione, ma noi siamo abituati a non abbassare mai la guardia, quindi siamo sempre pronti a intervenire, per qualunque evenienza.

In provincia di Cuneo l’attualità va più veloce delle celebrazioni e così, le forze della Protezione civile, non fanno in tempo a godersi la robusta dose di complimenti ricevuti da moltissime autorità, che già devono tornare a schierarsi a difesa del territorio.

Parola di Roberto Gagna, presidente del Coordinamento volontari della protezione civile cuneese:

Sappiamo di essere una provincia, ma soprattutto una regione fragile, tra frane e inondazioni.

Abbiamo molti problemi e proprio per questo la nostra soglia d’attenzione è sempre molto alta.

Monitoriamo tutto il Piemonte per non farci cogliere di sorpresa. Soprattutto facciamo molta attività di prevenzione, con centinaia di interventi, in modo che, se non possiamo scongiurare gli eventi più gravi, possiamo comunque limitarne le conseguenze negative.

Un modo di lavorare e di intervenire cha ha fruttato proprio ai volontari cuneesi l’encomio pubblico di Guido Bertolaso, responsabile ella Protezione civile nazionale.

Ha detto – ricorda Gagna – che vuole fare l’Italia “Granda”, proprio perché vuole estendere il nostro esempio al resto della nazione. Ha addirittura detto che da gennaio mi porterà con sé per fare da testimonial nelle altre regioni e province.

Per tutti i volontari del Cuneese, una grande soddisfazione.

E’ un riconoscimento per tutto il nostro sistema, che in provincia accomuna il coordinamento volontari con gli uomini delle altre realtà istituzionali: vigili del fuoco, 118, Forestale, Croce rossa, Soccorso alpino, antincendio boschivo e ancora Comuni, Provincia e Regione.

Insomma, una rete estesa e ramificata, ma soprattutto efficiente.

Ognuno fa il proprio, ma tutti insieme, soprattutto con un sistema economico alle spalle che ci supporta e ci fa sentire parte integrante del territorio,

Sono – continua Gagna – associazioni di categoria come Confcommercio e Confartigianto che hanno invitato i loro associati, e sono migliaia, a versare alla protezione civile il 5 per mille, oppure le fondazioni bancarie, che ci sostengono con interventi mirati e non distribuzioni a pioggia.

Oppure con categorie come l’associazione provinciale dei farmacisti, che ci ha donato un camper-farmacia che può essere utilissimo in Comuni isolati o in zone disastrate.

Si tratta del primo caso di questo genere in tutta Italia.

Un primato, per la Granda, così come rappresenta un’iniziativa innovativa quella di unificare i circa 1.500 uomini dell’antincendio boschivo con i quasi 5.000 del coordinamento protezione civile.

Siamo i primi anche in questo, in Italia.

E proprio Roberto Gagna, in occasione della recente visita di Bertolaso a Cuneo, è stato premiato con la medaglia d’oro.

Ma è un premio che vorrei spezzare in cinquemila parti, affinché ognuno di noi volontari si senta partecipe.

Non è un riconoscimento alla mia persona, quanto un encomio a tutto il nostro sistema. Io ne sono soltanto il rappresentante.

Ma anche in veste di testimonial a livello nazionale, Gagna non intende abbandonare il suo ruolo che riveste in provincia di Cuneo.

Non abbandono certo i miei volontari, cercherà di conciliare tutti gli incarichi.

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Giornata della Protezione Civile – Medaglia d’Oro a Roberto Gagna

Si è svolta domenica 18 novembre a Cuneo con la partecipazione del Coordinamento Nazionale, Guido Bertolaso

Centinaia di volontari della Protezione Civile si sono dati appuntamento sabato mattina, 17 novembre, in Piazza Galimberti, per celebrare la loro Giornata Regionale.

Decine di mezzi schierati, dalle classiche jeep ai canotti usati nel soccorso durante le alluvioni, ma anche gru e motoslitte.

La giornata è iniziata con il saluto da parte delle autorità al coordinatore nazionale, Guido Bertolaso, arrivato in aereo a Levaldigi ed accolto con gran calore dai volontari nella sala Falco della Provincia.

Il vostro – ha detto Bertolaso – è un modella da portare in esempio alle altre realtà regionali. Per questo, insieme al coordinatore provinciale, Roberto Gagna, nei prossimi mesi faremo conoscere il metodo di lavoro cuneese in giro per l’Italia.

Lo stesso Gagna, insieme al coordinatore regionale, Andrea Lazzari, durante la cerimonia sono stati premiati con la Medaglia d’Oro.

Il coordinamento di Cuneo della Protezione Civile, nato nel 1998, a tutt’oggi conta 170 gruppi comunali, oltre a 15 gruppi Ana e 10 specializzati, con 5.000 volontari.

Le autorità territoriali hanno ricordato come la Protezione Civile cuneese abbia vissuto sulla propria pelle gravi sciagure, una su tutte la disastrosa alluvione del Tanaro nel 1994, dalla quale, però ha saputo cogliere gli aspetti per crescere e migliorare le proprie potenzialità. Ma non solo.

Efficienza significa anche prevenzione e la Protezione Civile cuneese da sempre opera con grande efficienza in questo ambito sulle 14 vallate e nella manutenzione di rii e boschi.

All’appuntamento in piazza Galimberti non ha voluto mancare la presidente della Regione, Mercedes Bresso.

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Consegnate medaglie d’oro a coordinatore e responsabile

La Stampa – Domenica 18 novembre 2007

Premiati ieri con la medaglia d’oro Roberto Gagna, 61 anni, coordinatore provinciale della protezione civile e Andrea Lazzari, responsabile regionale.

Il coordinamento di Cuneo è nato nel ’98 – dice Gagna. Oggi ci sono 170 gruppi comunali, 15 gruppi Ana e 10 specializzati (cinofili, subaquei): 5 mila i volontari oltre a 1.500 delle squadre Aib.

Abbiamo realizzato centinaia di interventi di difesa e prevenzione. Qui c’è una marcia in più perchè tutti sono coinvolti: fondazioni bancarie, associazioni di categoria, forze dell’ordine.

Il “camper farmacia” e l’accordo con Politecnico e Merlo per realizzare mezzi speciali unici in Italia.

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Sulla Protezione civile Cuneo esempio per tutti

La Stampa – Domenica 18 novembre 2007 – Autore: Lorenzo Boratto

Applausi scroscianti, richieste di autografi, centinaia di fotografie, anche con il cellulare.

Un’accoglienza calorosa a Cuneo per Guido Bertolaso, responsabile nazionale della Protezione civile: arrivato in aereo a Levaldigi, ieri ha partecipato all’undicesima giornata regionale dei volontari della Protezione civile.

E’ entrato in una sala Falco piena: i più vestiti in divisa del Gruppo di appartenenza, molti con il cappello alpino.

Il modello piemontese, e di Cuneo in particolare, è un esempio valido, che stiamo esportando nel resto d’Italia – ha detto.

Troppo spesso parliamo di coordinamento, ma qui avviene in modo efficace.

Poi hanno parlato gli assessori provinciali Rosso e Fino (quest’ultimo vice presidente) e quelli regionali Caracciolo e Sibille, ricordando come la Protezione civile si sia consolidata dopo l’alluvione che investì il sud Piemonte il 5 e 6 novembre ’94 (alla fine nella Granda furono oltre 80 i morti) e del valido apporto dato nelle alluvioni 2000 e 2004: interventi di prevenzione sulle 14 vallate, manutenzione di rii e boschi nei piccoli Comuni, capacità di attivarsi nelle emergenze.

“Qui i sindaci mettono la fascia tricolore sotto la divisa della Protezione civile” ha sottolineato Bertolaso e ha aggiunto che Roberto Gagna, coordinatore provinciale, nei prossimi mesi sarà con lui in giro per l’Italia per “esportare” il modello Cuneo, spiegandone i meccanismi.

In piazza Galimberti i volontari hanno esposto i mezzi e dotazioni di Protezione civile, squadre antincendio boschivi, 118, Croce Rossa, Forestale, vigili del fuoco.

C’era la presidente della Regione, Mercedes Bresso: “Cuneo è un esempio per il resto del Piemonte, oggi il sistema è pronto per interventi di emergenza, anche in trasferta, e offre un supporto irrinunciabile alla salvaguardia del territorio”.

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L’Adunata più bella

Il commento della Protezione Civile Provinciale

Oltre 5.000 ore di lavoro nei mesi precedenti, in particolare per la sistemazione delle aree riservate alle tende.

Poi l’11, 12 e 13 maggio, 800 volontari in servizio, con l’impiego di 70 mezzi.

Nell’80° Adunata Nazionale degli Alpini ha svolto un ruolo importante il Coordinamento Provinciale di Cuneo della Protezione Civile, presieduto da Roberto Gagna.

Nei tre giorni del Raduno – spiega Gagna – l’impegno è stato enorme.

Si è trattato di gestire una vera e propria emergenza anche se programmata e, quindi, con parecchi vantaggi ed i tempi per potersi attrezzare.

Ci siamo dedicati ai parcheggi dei bus, a quelli per le auto, agli attendamenti, al supporto sanitario.

Inoltre, abbiamo partecipato alle Sale Operative ed, insieme alle Forze dell’Ordine, ci siamo occupati dei filtri della viabilità.

Il bilancio?

Dal nostro punto di vista è molto positivo, perchè la macchina organizzativa ha funzionato bene. Grazie al fatto che il Coordinamento Provinciale di Cuneo può contare su un numero elevato di volontari, è la prima volta che, ad un’Adunata, non vengono precettate persone da altre Regioni.

Anzi, siamo anche riusciti a garantire l’isolamento della zona Lannutti, interessata da un incendio proprio in quei giorni.

Il momento più difficile?

Le prime ore della domenica mattina, quando c’è stato un poco di affanno.

Il momento più emozionante?

Quando abbiamo sfilato. Alle sette di sera non mi aspettavo così tante persone lungo il percorso ed affacciate ai balconi.

Mi sono commosso.

E’ stata costruita un’organizzazione favolosa ed è un vero peccato che, adesso, si debba sciogliere.

L’Adunata di Cuneo è stata…

Una delle più belle degli ultimi venti anni.

Anche il deflusso della sera della domenica, che poteva rappresentare l’aspetto maggiormente critico, grazie al coordinamento dal comandante della Polizia Municipale, Giraudo, ed alle Forze dell’Ordine, non ha provocato problemi.

I ringraziamenti?

A tuti i miei uomini, che hanno dato veramente tanto in termini di impegno e di professionalità.

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Adunata Alpini e Protezione Civile

Pubblicazione di venerdì 25 maggio 2007
Autore: Fabrizio Brignone

Anche per la Protezione Civile l’Adunata degli Alpini a Cuneo è stata motivo di grande lavoro ma soprattutto di soddisfazione e orgoglio: 800 volontari hanno collaborato per la gestione dei diversi aspetti logistici e di sicurezza nei giorni dell’adunata e anche in quelli precedenti, partecipando così alla riuscita dell’evento.

Ecco i numeri e i compiti di questa presenza all’adunata: con 800 persone e circa 80 veicoli, la Protezione Civile ha gestito i parcheggi degli autobus e delle auto nei dintorni della città, i posti tappa e le aree verdi, oltre a collaborare sui “posti-filtro” con la Polizia Municipale e la Polstrada (i blocchi, fissi e mobili, per regolare l’ingresso dei veicoli in città)e poi in diversi punti della città con il soccorso sanitario.

Siamo più che soddisfatti dell’esito dell’adunata in generale e anche del lavoro svolto dai nostri uomini – spiega Roberto Gagna, coordinato della Protezione Civile a livello provinciale – perchè tutto è funzionato al meglio e ognuno ha svolto la propria parte con la dovuta attenzione e professionalità, facendo sì che la collaborazione di tante persone rendesse più semplice e sicuro lo svolgimento dell’iniziativa.

Due aspetti sono stati molto particolari a Cuneo, rispetto a tutte le altre adunate, e diventano motivo di orgoglio per la nostra organizzazione.

Anzitutto, nessun membro è stato precettato, tutti gli operatori erano volontari, quindi non ci sono stati costi per il personale, al di là dei rimborsi carburante per i mezzi e di buoni pasto; mentre lo scorso anno c’erano state diverse precettazioni, e da tutto il Nord Italia, qui questo non è avvenuto.

E poi l’altro elemento di forte orgoglio è che si trattava interamente di volontari cuneesi, dalla nostra provincia: questo è certo un aspetto importante, perchè dimostra l’impegno che la Protezione Civile è in grado di mettere in pratica sul proprio territorio, perchè c’è alle spalle una buona organizzazione e una forte motivazione per tutta la ‘macchina’ della Protezione Civile, che in provincia di Cuneo conta 5.000 volontari organizzati in 204 gruppi.

Ci siamo impegnati tanto per collaborare al meglio per questa adunata, e l’ottimo risultato e l’apprezzamento da parte degli Alpini e dei cuneesi sono la più grande soddisfazione per ognuno di noi.

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Protezione civile: Pronti all’Adunata

Il Giornale del Piemonte – Mercoledì 18 aprile 2007 – Autore: Massimiliano Sciullo

Stanno per arrivare gli alpini, ma Cuneo si prepara all’assedio di un altro esercito: quello degli uomini della protezione civile, che in vista (e per tutta la durata) dell’Adunata nazionale sono pronti a collaborare perchè tutto si svolga nel migliore dei modi.

E parlare di “esercito” non è assolutamente esagerato, visto che – come spiega Roberto Gagna, responsabile provinciale della Protezione Civile – “saranno almeno 750 le persone in servizio in città nella settimana dell’Adunata (il clou è previsto dall’11 al 13 maggio, ndr) ma se calcoliamo anche quelli che saranno impegnati negli altri centri della zona, o che saranno comunque pronti a intervenire in caso di necessità, arriviamo a 4.500”.

Solo nel capoluogo della Granda, in vista della festa delle Penne nere, ci saranno due squadre diverse.

In Cuneo città – spiega Gagna – saranno disposti i membri della protezione civile Ana, che posizioneranno una tenda in ogni area verde della città, gestiranno 20 veicoli posizionati nell’ex caserma della Guarda di Finanza “Cantore” e saranno operativi per tutte le necessità, per gli spostamenti e il servizio d’ordine.

Chi invece stringerà Cuneo in una sorta di assedio sono gli appartenenti alla protezione civile comunale.

Saranno disposti in una sorta di anello intorno alla città – spiega Roberto Gagna – dove saranno dislocati i cosidetti “posti tappa”, ovvero i luoghi, in funzione da giovedì a domenica, dove si daranno informazioni sul traffico e sui parcheggi.

Ogni punto sarà contraddistinto da un pallone luminoso, in modo che si possa riconoscere di notte.

Altri membri della protezione civile, invece, saranno utilizzati nelle cosiddette “Zone filtro”, dove collaboreranno con gli uomini della polizia di Stato e i vigili urbani.

E non dimentichiamo – dice ancora Gagna – che dovremo gestire anche il parcheggio di circa 50 mila automobili e di 2.500 bus.

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Dal Cuneese al Vesuvio, un esempio per tutti

Il Giornale – Domenica 7 gennaio 2007 di Massimiliano Sciullo

Dalle valli a rischio idrogeologico, alla tutela della popolazioni che vivono con la spada di Damocle di un’eruzione. Dal Monregalese, alle pendici del Vesuvio.

Non conoscono confini i volontari della protezione civile della provincia di Cuneo e anche nel 2006 hanno assolto al loro dovere riscuotendo consensi a livello nazionale.

E’ stato un anno molto impegnativo – commenta Roberto Gagna, presidente del coordinamento per la Granda – che ci ha visti impegnati in oltre 160 operazioni.

Di queste, 150 sono state effettuate a livello comunale, 12 a livello di gruppi di Comuni e 2 a livello provinciale.

Certo, non si tratta di emergenze, ma soprattuto prevenzione.

Come nel caso in cui la colonna mobile della Granda è partita alla volta della Campania, direzione Napoli.

Abbiamo partecipato alla missione internazionale che simula l’emergenza in caso di eruzione del Vesuvio.

Quelli cuneesi erano la maggioranza dei volontari che rappresentavano il Piemonte e d’altra parte, lo dicono anche i numeri, i nostri 5.000 uomini – suddivisi in circa 200 gruppi comunali – rappresentano più del 50 per cento del corpo di volontari regionale.

Una forza di soccorso che, oltre a garantire la sicurezza a livello provinciale, merita gli apprezzamenti dell’intero apparato italiano.

Spesso veniamo citati a esempio dai responsabili nazionali – dice Gagna – per le nostre capacità di coordinamento. Siamo infatti un territorio molto frazionato, per cui è indispensabile avere gruppi a livello comunale.

Ma tutti, Comuni, Provincia e Comunità montane, lavorano nella stessa direzione, remano nella stessa parte.

Dei 5.000 volontari cuneesi, sono stati ben 600 quelli che hanno partecipato, per esempio, alle operazioni nelle valli del Monregalese.

Abbiamo coinvolto 20 comuni nell’operazione “San Bernardo” – dice ancora il presidente Gagna – provvedendo alla manutenzione dei corsi d’acqua, ma anche portando aiuti concreti per quanto riguarda le strade, i sentieri e le opere pubbliche.

Qui, come altrove, la parola d’ordine è sempre prevenzione. Perchè siamo una provincia costantemente a rischio idrogeologico, un territorio molto fragile.

E solo prevedendo e bonificando si può pensare di controllare la situazione. Almeno riducendo le conseguenze, visto che la protezione al 100 per cento non è realizzabile.

Alla stesso tempo, cresce anche la sensibilità delle popolazioni a questi temi.

Archiviato dunque il 2006 con un voto più che soddisfacente (“spesso siamo più apprezzati all’esterno che all’interno della nostra provincia”, fa notare Gagna), si volge lo sguardo al 2007, con un obiettivo già ben chiaro.

Vogliamo riuscire a costruire una sede unica per la colonna mobile della protezione civile. Attualmente i nostri mezzi sono distribuiti in tutto il territorio e ci va almeno un giorno per radunarli tutti.

Inoltre, continueremo a lavorare per affinare le tecniche di protezione civile.

Per chi volesse avvicinarsi alla realtà del volontariato per la protezione civile, il suggerimento è semplice. Per legge, è il sindaco ad avere la responsabilità della protezione civile. Quindi basta rivolgersi al proprio Comune.

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