Supporto agli ospedali di Cuneo

Ospedale Santa Croce di Cuneo - posizionamento container

Ospedale Santa Croce di Cuneo – posizionamento container

Quattro nuovi container sono stati posizionati nella notte tra sabato 14 e domenica 15 novembre nel cortile interno del Pronto Soccorso di Cuneo. Sono stati messi a disposizione dal Coordinamento Territoriale di Protezione Civile di Cuneo e donati da Fondazione CRC, per creare “aree non sanitarie” per l’osservazione e l’attesa dei pazienti, allargando di oltre 60 metri quadrati gli spazi disponibili.

I container, ognuno del peso di una tonnellata e mezza, sono stati trasportati da cinque mezzi e montati da 15 volontari della Protezione Civile.

“Siamo molto grati alla Protezione Civile e alla Fondazione CRC per l’opera prestata e il prezioso sostegno in un momento critico – dichiara il direttore generale dell’azienda ospedaliera Corrado Bedogni – Con questi container riusciremo ad ottimizzare gli spazi e garantire un’accoglienza migliore per i pazienti”.

Nei mesi scorsi la Protezione Civile aveva già collocato tre container presso il Santa Croce: uno per il pre triage del Pronto Soccorso, altri due per i tamponi nell’area di Via Bassignano.

Soddisfatto il commento del Dott. Roberto Gagna, Presidente del Coordinamento Territoriale di Protezione Civile di Cuneo, per la cooperazione tra Enti che ha portato ad ottimi risultati.

Ricerca delle bare disperse dall’alluvione

TargatoCN.it – 20 ottobre 2020

Dopo gli eventi alluvionali del 2 ottobre scorso, in val Tanaro continua la ricerca delle bare e delle salme strappate dalla furia del Tanaro al cimitero di Trappa, frazione di Garessio.

Il cimitero garessino, che sorge sulle rive dell’acqua, è stato gravemente danneggiato dal fango e dai detriti. La forza dell’acqua ha portato via circa 200 bare dal camposanto e, al momento, sono circa 50 quelle ritrovate (due erano state trasportate addirittura fino a Bagnasco, ndr).

Per portare avanti le operazioni di recupero il comune di Garessio ha richiesto l’intervento della squadra droni del coordinamento territoriale del volontariato della Protezione Civile di Cuneo: i piloti SAPR, l’unità logistica, la TLC, i meccanici e gli autisti del coordinamento in collaborazione con la Protezione Civile locale hanno monitorato dal cielo le zone di difficile accesso a piedi.

“Sono ancora in corso le analisi dei fotogrammi” – spiega il presidente del Coordinamento territoriale del volontariato di Protezione civile di Cuneo Roberto Gagna – “A coordinare l’intervento è stato presidente della SAPR, Franco De Luca. Le operazioni hanno interessato in particolare le anse del Tanaro nel comune di Priola con grandi ammassi di legname”.

I danni causati dalla tromba d’aria

La tromba d’aria che si è abbattuta sulla provincia di Cuneo ha causato numerosi danni, soprattutto nel saluzzese e saviglianese: allagamenti, abbattimento di alberi, frutteti divelti che hanno richiesto l’intervento dei nostri volontari.

Di seguito una breve raccolta delle fotografie più significative.

Emergenza Coronavirus

 

I volontari della Protezione Civile sono al lavoro per far fronte all’emergenza Coronavirus.

“Nella notte i nostri volontari hanno montato le tende davanti ai pronto soccorso di Alba, Savigliano, Cuneo, Mondovì. Tutti gli ospedali della provincia ne avranno una” dichiara Roberto Gagna, Presidente Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile di Cuneo nel video-intervista di Costanza Bono, giornalista de La Stampa.

Numeri utili

Il numero verde della Regione Piemonte dedicato alle richieste di carattere sanitario sul Coronavirus è l’800 19 20 20, operativo 24 su 24.

Per informazioni mediche potete chiamare il numero gratuito nazionale 1500. I dirigenti sanitari e i mediatori culturali rispondono 24 ore su 24.

Ricordiamo che l’800 333 444 è il numero verde della Regione Piemonte attivo e autorizzato a rispondere ad eventuali richieste di chiarimenti in merito all’ordinanza del 23 febbraio, oltre che a fornire altre informazioni relative alla Regione. Il numero non riceve segnalazioni sanitarie ed è attivo dalle 8.00 alle 20.00.

Partita la colonna mobile in soccorso alle popolazioni alluvionate

Il maltempo di questi giorni ha provocato esondazioni ed allagamenti nel basso Piemonte e Liguria centrale.

Questa mattina, alle 11.00, è partita dal Coordinamento la colonna mobile in soccorso alle popolazioni alluvionate: 8 idrovore pesanti, 3 autocarri, 10 pick-up per un totale di 34 persone coordinate da Franco De Luca.

Il bilancio è terribile con due morti, entrambi nell’alessandrino.

Fossano: rimozione bomba

Sabato 18 e domenica 19 maggio 2019 i volontari del Coordinamento sono stati impegnati per le operazioni di disinnesco e rimozione dell’ordigno bellico ritrovato all’interno della caserma militare Dalla Chiesa. La bomba, individuata durante alcuni lavori di sistemazione dell’infrastruttura, con i suoi 270 kg di peso, ha un potenziale distruttivo in campo aperto di oltre 1800 metri di raggio.

Operazioni di evacuazione e sgombero

Per operare in sicurezza, l’area interessata dall’ordigno è stata suddivisa in zona rossa e zona gialla.

Tutti gli abitanti residenti nel raggio di 300 metri, zona rossa, sono stati evacuati, mentre a chi si trovava nella zona gialla, in un raggio di circa 2km, è stato fatto divieto di uscire di casa.

Inoltre, è stata sospesa la circolazione stradale e l’interdizione al volo per l’intera area dalle 7,30 fino al termine delle operazioni di domenica 19 maggio 2019.

Sala operativa

La sala operativa è stata allestita all’interno della sede del Coordinamento. Le operazioni dovevano essere seguite a distanza tramite l’impiego dei droni (in totale 5, di cui 2 operativi e 3 di riserva) con trasmissione in diretta delle immagini, ma a causa del maltempo non è stato possibile.

Il disinnesco della bomba, eseguito dagli artificieri del 32° Reggimento Genio Guastatori tramite l’impiego di un robot, è stato registrato. La procedura prevedeva la rimozione delle due spole, di naso e di cosa, che contenevano l’innesco.

Per le operazioni sono stati impiegati 160 voltantari, 42 automezzi, 65 apparati radio e i droni.

L’esplosione dell’ordigno

Brillamento dell'ordigno

Pubblicato da Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile di Cuneo su Domenica 19 maggio 2019

Monitoraggio in Alta Valle Pesio coi droni

A fronte degli importanti eventi naturali abbattutisi nei giorni scorsi sul territorio cuneese e, in modo particolare, all’interno del Parco del Marguareis, la nostra Squadra Droni ha ricevuto l’autorizzazione dal Presidente dell’Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime, Paolo Salsotto, ad effettuare diverse ricognizioni con i droni in Alta Valle Pesio.

Le operazioni sono state svolte dal responsabile della Squadra, Massimo Perotti.

Le immagini hanno permesso, di effettuare una prima verifica dei danni boschivi attraverso il monitoraggio del territorio dall’alto, creando una mappatura storica del patrimonio del Parco, senza precedenti.

Roberto Gagna, Presidente del Coordinamento, ha dichiarato: “sono molto soddisfatto dell’esito delle operazioni e contento del contributo fornito, anche per un prossimo futuro”.

Paolo Salsotto, ha quindi ringraziato ”il Coordinamento per la collaborazione, sottolineando che anche in questa occasione si è attuata una positiva sinergia tra i Volontari e il nostro Parco. Purtroppo i danni ai boschi sono stati rilevanti e per la loro esatta quantificazione il sorvolo con i droni si è rivelato utilissimo”.

La nostra Squadra Droni a Genova sul crollo del ponte Morandi

Crediti foto: La Stampa

La nostra Squadra Droni è intervenuta a Genova per eseguire importanti rilievi sul crollo del ponte Morandi.

La Procura della Repubblica di Genova ha incaricato il Prof. Gianni Vercelli, il Prof. Domenico Sguerso e l’lng. Alessandro Pozzi del Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Droni “Ce.Dro.” dell’Università di Genova di effettuare delle operazioni di rilievo fotogrammetrico ad alta definizione sul Ponte Morandi, a supporto dei Consulenti Tecnici della Procura.

Il Prof. Vercelli, volontario del Coordinamento della Protezione Civile di Cuneo ha immediatamente contattato il Presidente dello stesso Coordinamento, Dr. Roberto Gagna, che ha attivato l’emergenza.

La Squadra Droni, coordinata da Massimo Perotti, pilota SAPR e uno dei massimi esperti del settore, è così intervenuta sul luogo del disastro.

L’intervento della Squadra Droni

Le attività di volo dei droni nella zona rossa del Ponte Morandi sono state svolte a partire dal primo pomeriggio del 1 7 agosto, quando ancora si scavava per il recupero delle ultime vittime.

Sono stati effettuati numerosi voli in situazioni di elevata criticità, volando al limite delle possibilità tecnologiche.

La grande mole di immagini e dati raccolti è oggi in fase di elaborazione da parte dei ricercatori dell’Università per essere poi sottoposta ai consulenti della Procura della Repubblica di Genova.

Questo intervento rappresenta il primo impiego della nostra Squadra Droni in emergenza e ci fornisce anche un riscontro positivo sul lavoro svolto durante le esercitazioni degli ultimi mesi.

Il racconto dei nostri volontari intervenuti a Norcia

Dal 1° novembre 2016 al 27 gennaio 2017 i volontari del Coordinamento di Cuneo hanno prestato servizio a Norcia, per l’installazione e la gestione del P.A.S.S.

Raccontare cosa si prova e come si vive a prestare aiuto in un’emergenza così grave come quella del sisma in centro Italia, che ha profondamente ferito anche Norcia e i suoi comuni, non è semplice.

Ci sono sensazioni, emozioni, momenti talmente intensi che spesso le parole non bastano per descriverle.

L’esperienza di Luca, volontario del Gruppo Comunale di Cuneo

Ho fatto parte della prima squadra che si è recata sul posto. Ero uno dei 62 volontari partito con la colonna mobile del 1° novembre 2016.

Abbiamo viaggiato tutta la notte e, non appena arrivati, i miei compagni ed io abbiamo iniziato a lavorare. In passato mi ero già trovato sul campo, ma ciascun intervento è un’esperienza diversa. Quando ci si trova in emergenza può succedere di tutto, sapere come muoversi e come collaborare tra di noi è fondamentale.

Ci si trova a lavorare con persone che non sempre conosci, ma in poche ore nasce un legale importante e si diventa a pieno una squadra coesa.

Finito di allestire il presidio la stanchezza è arrivata di colpo, ma anche immediatamente abbiamo vissuto la grande soddisfazione per aver creato un presidio sanitario completo e organizzato per aiutare la popolazione di Norcia e delle sue frazioni.

Successivamente sono tornato altre due volte sul posto, una settimana a dicembre e una a gennaio. In questo caso, il mio lavoro era per lo più di manutenzione e tenuta in efficienza del campo.

C’era più “tempo libero” rispetto alla prima settimana, dove l’urgenza di montare il P.A.S.S. non lasciava spazio a null’altro.

In queste due settimane ho avuto la possibilità di conoscere e parlare con più persone, di vedere in prima persona gli effetti devastanti di un terremoto come quello di Norcia sulle case, sul territorio ma soprattutto i segni nell’animo delle persone e le loro famiglie.

Le scosse di terremoto

Un giorno mi trovavo all’ingresso del campo e d’un tratto mi sono ritrovato con la testa che girava. Anche i miei compagni accusavano dei capogiri, ma non avevamo notato nulla di particolare.

Parlando col farmacista abbiamo scoperto che il problema era causato dalle scosse ondulatorie di assestamento.

La sensazione era quella di quando ci si trova su una barca in mezzo al mare mosso, senza peraltro percepire alcuna vibrazione dal terreno.

Gli “angeli” cuneesi fra i terremotati

La Stampa – Domenica 25 ottobre 2009 – Matteo Borgetto

Protezione civile lascia l’Abruzzo dopo oltre sei mesi

Non avrei mai pensato di avere bisogno di un aiuto così grande. Non avrei mai creduto che persone che non sconosci te lo avrebbero dato.

Ho sempre creduto negli angeli, ma non credevo che ce ne fossero così tanti.

Così scriveva Angelo Mastracci, 50 anni, de L’Aquila, il 15 aprile, pochi giorni dopo il terremoto in Abruzzo.

Sono versi che il “poeta della tendopoli” ha consegnato ai volontari del Coordinamento di Protezione civile di Cuneo in partenza dal campo di Tempera.

Gli ultimi l’hanno lasciato ieri, dopo sei mesi e mezzo di permanenza a sostegno della popolazione.

Dal 7 aprile mille cuneesi di oltre 200 gruppi della Granda, in turni settimanali, hanno partecipato alla spedizione nei quattro campi di una delle frazioni più colpite dal sisma.

Abbiamo creato una nuova “piccola città”, in grado di accogliere 600 sfollati – spiega il responsabile del Coordinamento, Roberto Gagna.

Soltanto 40 attendono una sistemazione definitiva. L’obiettivo primario è stato tenere unita la gente, non disperdere gli abitanti, permettere loto di continuare il lavoro, il percorso scolastico e le relazioni.

I terremotati hanno alloggiato in singole tende per ogni nucleo famigliare. Ogni campo era dotato di cucina con 12 persone coordinante da un capo cuoco (spesso chef di ristoranti della Granda), aree comuni con lavatrici, ferri da stiro, postazioni Intervet, tavoli da gioco, anche una tenda adibita a chiesa.

Oltre 120 mila pasti distribuiti, a pranzo e cena (senza contare le prime colazioni).

All’emergenza sanitaria – aggiunge Gagna – si è unito il problema del cibo, risolto grazie alla solidarietà di molti produttori cuneesi che inviavano carne, frutta, verdura e vino, evitando l’utilizzo delle “scatolette”.

Non solo: idraulici, elettricisti, muratori, fabbri, cuochi, manovali hanno dato il loro contributo.

Una grande giogia condivisa con gli sfollati – Roberto Gagna si commuove – a coronamento dell’operazione più importante mai realizzata dal nostro Coordinamento.

Un’esperienza unica. Cune ha la fortuna di avere persone favolose. Danno tanto al prossimo.

Fondamentale anche il supporto dell’Ordine dei farmacisti che a novembre inaugurerà sette farmacie in container abitativi fissi.

Nei 110 giorni di nostra permanenza – dice il responsabile della gestione farmaceutica a Tempera, Luca Calcagnile – sono stati impiegati 60 farmacisti cuneesi, con la distribuzione di 300.000 euro di medicinali nelle 8 farmacie provvisorie.

Molti istituti (suore, Croce rossa, ospedali) ne hanno chiesti anche a fine missione.

L’Associazione “Psicologi per i popoli” di Cuneo (28 dottoresse volontarie dall’8 aprile al 30 agosto) ha curato uno fra gli aspetti più drammatici: il sostegno psicologico alla popolazione traumatizzata.

Dalla risposta ai bisogni primari agli interventi clinici per aiutare le migliaia di abitanti caduti in depressione per aver perso tutto, – spiega la presidente Donatella Galliano.

Un disturbo evidenziato prima dai singoli, poi trasmesso dall’intera comunità.

La gente è passata dall’immediata felicità di essere sopravvissuta al dolore, sempre più amplificato, per le morti di moglie, marito, figli,, parenti, amici.

E per un italiano la casa, la famiglia sono tutto. Ricordo la gioia di un padre riuscito a salvare sua figlia, scappando di casa.

In strada, si è voltato a guardare la facciata del palazzo: solo quando ha visto le stelle del cielo tra le finestre si è reso conto che la struttura, dietro, era crollata.

La moglie era morta fra le macerie.

Scarica il .pdf dell’articolo originale: clicca qui.